È l’ampliamento di un antico allevamento bovino a conduzione familiare, che si tramanda da generazioni e che nel tempo si è trasformato ed ampliato. L’azienda proprietaria ha previsto un’espansione della sua attività agricola e conseguentemente un ampliamento e adeguamento del ricovero animali. Per diverso tempo mi sono dedicata allo studio del ciclo di crescita dei bovini e del loro posizionamento migliore all’interno del manufatto. È stata una ricerca di “benessere” animale, termine ricorrente ed attuale in tutti i settori. Soleggiamento, ventilazione, esposizione, smaltimento reflui, sono le parole chiave per un progetto ben riuscito, dove gli animali possono vivere in maniera sana. Mantenere le distanze ergonomiche è un altro assunto della progettazione. I percorsi devono essere agevoli per evitare possibili infortuni. Le cuccette devono essere adeguate al peso e alla stazza dell’animale e poste nella posizione corretta per facilitarne gli spostamenti in fase di crescita e mungitura. Si è partiti dalla struttura esistente, con l’eliminazione della copertura in eternit. È stato un passo delicato ma fondamentale per un risanamento dell’intero fabbricato. Successivamente si è pensato agli ampliamenti laterali. L’acciaio in questo caso è il materiale dominante per le strutture in elevazione, mentre il calcestruzzo per tutte le opere a terra. Va detto che l’intera costruzione è stata eseguita sotto gli occhi, incuriositi dalle insolite presenze, di una mandria di 200 capi; infatti, per ovvi motivi logistici, gli animali non si sono potuti spostare.
È l’ampliamento di un antico allevamento bovino a conduzione familiare, che si tramanda da generazioni e che nel tempo si è trasformato ed ampliato. L’azienda proprietaria ha previsto un’espansione della sua attività agricola e conseguentemente un ampliamento e adeguamento del ricovero animali. Per diverso tempo mi sono dedicata allo studio del ciclo di crescita dei bovini e del loro posizionamento migliore all’interno del manufatto. È stata una ricerca di “benessere” animale, termine ricorrente ed attuale in tutti i settori. Soleggiamento, ventilazione, esposizione, smaltimento reflui, sono le parole chiave per un progetto ben riuscito, dove gli animali possono vivere in maniera sana. Mantenere le distanze ergonomiche è un altro assunto della progettazione. I percorsi devono essere agevoli per evitare possibili infortuni. Le cuccette devono essere adeguate al peso e alla stazza dell’animale e poste nella posizione corretta per facilitarne gli spostamenti in fase di crescita e mungitura. Si è partiti dalla struttura esistente, con l’eliminazione della copertura in eternit. È stato un passo delicato ma fondamentale per un risanamento dell’intero fabbricato. Successivamente si è pensato agli ampliamenti laterali. L’acciaio in questo caso è il materiale dominante per le strutture in elevazione, mentre il calcestruzzo per tutte le opere a terra. Va detto che l’intera costruzione è stata eseguita sotto gli occhi, incuriositi dalle insolite presenze, di una mandria di 200 capi; infatti, per ovvi motivi logistici, gli animali non si sono potuti spostare.