La costruzione è nata dalle ceneri di due vecchi fabbricati residenziali risalenti agli anni ’50, uniti a formare un corpo unico, disposto sul filo stradale. Erano sviluppati su tre piani fuori terra con sottotetto. La loro ubicazione era nevralgica per il capoluogo: zona stretta, in curva e di grande passaggio per ingresso al centro cittadino. Data la e la sagoma degli edifici la visibilità carraia era ovviamente molto limitata e il marciapiede era inutilizzabile per la pericolosità della curvatura stradale e per le sue dimensioni esigue.
Il progetto ha previsto la quasi totale demolizione dei vecchi volumi, con l’arretramento del nuovo fabbricato di dimensioni ben inferiori rispetto ai precedenti, sopratutto in termini di altezza. Questo ha permesso una maggiore visibilità, l’ampliamento del marciapiede, l’abbattendo le barriere architettoniche e l’inserimento di un cordone verde che fa da filtro.
La destinazione d’uso, per motivi strettamente aziendali, all’attualità è deposito e si presenta come un open space privo di partizioni ad eccezione del bagno. E’ stato però pensato favorendo al massimo la versatilità degli spazi, in maniera tale che, con pochi accorgimenti, potrebbe diventare un’area direzionale dell’azienda o un’abitazione unifamiliare (previe autorizzazioni).
Di questo fabbricato colpisce la copertura in legno a volta total white, che dona una sagoma sfuggente a tutta la costruzione e un effetto molto coreografico ai locali sottostanti. Le grandi aperture illuminano lo spazio interno di luce naturale tramite ampi scorrevoli e i sopraluce sotto linda. La posizione dei fori è stata calibrata in base all’irraggiamento solare, sapientemente filtrato anche tramite vetri molto performanti.
Gli impianti chiudono un cerchio di naturalità e risparmio energetico. Il sistema di riscaldamento e raffrescamento a pavimento sono alimentati da una pompa di calore che a sua volta si basa su un parco fotovoltaico che rende il fabbricato a emissioni 0.
La costruzione è nata dalle ceneri di due vecchi fabbricati residenziali risalenti agli anni ’50, uniti a formare un corpo unico, disposto sul filo stradale. Erano sviluppati su tre piani fuori terra con sottotetto. La loro ubicazione era nevralgica per il capoluogo: zona stretta, in curva e di grande passaggio per ingresso al centro cittadino. Data la e la sagoma degli edifici la visibilità carraia era ovviamente molto limitata e il marciapiede era inutilizzabile per la pericolosità della curvatura stradale e per le sue dimensioni esigue.
Il progetto ha previsto la quasi totale demolizione dei vecchi volumi, con l’arretramento del nuovo fabbricato di dimensioni ben inferiori rispetto ai precedenti, sopratutto in termini di altezza. Questo ha permesso una maggiore visibilità, l’ampliamento del marciapiede, l’abbattendo le barriere architettoniche e l’inserimento di un cordone verde che fa da filtro.
La destinazione d’uso, per motivi strettamente aziendali, all’attualità è deposito e si presenta come un open space privo di partizioni ad eccezione del bagno. E’ stato però pensato favorendo al massimo la versatilità degli spazi, in maniera tale che, con pochi accorgimenti, potrebbe diventare un’area direzionale dell’azienda o un’abitazione unifamiliare (previe autorizzazioni).
Di questo fabbricato colpisce la copertura in legno a volta total white, che dona una sagoma sfuggente a tutta la costruzione e un effetto molto coreografico ai locali sottostanti. Le grandi aperture illuminano lo spazio interno di luce naturale tramite ampi scorrevoli e i sopraluce sotto linda. La posizione dei fori è stata calibrata in base all’irraggiamento solare, sapientemente filtrato anche tramite vetri molto performanti.
Gli impianti chiudono un cerchio di naturalità e risparmio energetico. Il sistema di riscaldamento e raffrescamento a pavimento sono alimentati da una pompa di calore che a sua volta si basa su un parco fotovoltaico che rende il fabbricato a emissioni 0.